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Angolino del 16 Settembre 2020

C ari amici,

siamo oltre la metà di settembre, ma il fresco ancora non si vede. Le giornate son calde, meno afose, ma ha poco di settembrino, è ancora bello attardarsi la sera all’aperto, magari chiacchierando con gli amici, sorseggiando una fresca bevanda, ed ascoltando le amabili parole delle persone a noi care.

Oggi sarò breve, non voglio tediarvi, ma soprattutto, mi chiedo se non abbiate domande da porre.
Proseguiamo: Oggi ricorre la data dei massacri nei campi Palestinesi in Libano di Shabra e Shatila, era il 1982, tanti anni addietro, e qui ci colleghiamo ad un altro fatto di sangue, vi ho sempre detto che i terroristi non scelgono mai una data a caso, direi che oggi bisogna stare un attimo più attenti, infatti era il 1985 e nella elegantissima via Romana di vittorio Veneto, il ventisettenne palestinese, Ahmad Hassan Abu Alì Sereya, lanciò due bombe a mano di fabbricazione sovietica, del tipo ad ananas, tra i tavolini del “Cafè de Paris”, 39 furono i feriti , solo perché uno degli ordigni non esplose. Diamo un veloce sguardo al guazzabuglio di eventi che han caratterizzato la politica mediorientale di quei giorni, dove un ruolo assai importante fu anche dell’Italia, assieme a Francia e USA.

I diretti autori delle stragi furono le milizie falangite cristiano Maronite in risposta all’assassinio del neo presidente Libanese Gemayel da parte dei servizi segreti Siriani che appoggiavano l’OLP. Quindi una somma di odio nei confronti dell’occidente.
Si scrisse molto sull’argomento, i giornalisti incolparono chiunque, e la miccia prese fuoco.
La scintilla è sempre pronta a scoccare ad est del Mediterraneo, la terra dei Fenici, dei Giudei dei Mohabiti è sempre pronta a donarci pagine di guerre combattute tra le sabbie di infuocati deserti, o tra ripide montagne, ma anche scontri eclatanti, in luoghi lontani, tra smoking e paillettes, 007 e feroci attentatori, fnatici religiosi e patrioti mediorientali.
Lasciamo gli anni ottanta del novecento, ma senza abbassare la guardia, e d andiamo a sbirciare tra cose più facete, oggi nel 1949 apparve per la prima volta il mitico cartone animato di Willy Coyotee dello struzzo Beep Beep, o meglio Roadrunner.

Ma è il caso di mettere un po’ di ordine nelle nostre confuse nozioni a riguardo:

per prima cosa Willy Coyote non si chiama Willy ma Wile, che ha una assonanza con il più diffuso nome Willy. Poi Beep Beep non è uno struzzo ma è un Roadrunner, una specie di uccelli velocissimi che vive nei deserti della California, che preferisce muoversi su terra che volare; al suolo raggiunge anche i 30 Km ora il suo nome scientifico è Geococcyx Californianus.
lo sfortunato canide, si serve di incredibili marchingegni che gli vengono recapitati nel deserto, da corrieri, ed osservate bene siamo nel 1949, che ci fosse una nonna di amazon? Ma non è questo che ci interessa, ma che tutto il materiale è marchiato con il nome della ditta produttrice, la fantomatica e misteriosa ACME.
Azienda fittizia che porta come nominativo un acronimo; infatti ACME vorrebbe dire:” A Company Make Everything” ovvero una società che fa di tutto.

Fantastico!

Vi saluto e vi lascio riflette alla magia del calendario allo stupore della rotazione del pianeta attorno alla sua stella ed alla ciclicità delle cose, ed anche alla memoria dei vicini orientali.

Ciao Ciao

CS

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