C ari amici,
siamo arrivati al 24 Marzo, l’assedio continua e la resistenza pure.
Mi vengono in mente mille cose da dire, pensieri alti, previsioni per il futuro, scenari che si possono aprire per il “dopo Corona Virus” ma non mi sento di fare pronostici sulla paginetta.
Piuttosto vorrei ricordare che stiamo vivendo un grande momento storico, un evento che occuperà un capitolo intero nei futuri testi di storia, stiamo vivendo un evo di passaggio.
La nostra vita si dividerà nel prima e nel dopo l’epidemia; sarà un po’ come per i nostri nonni che han vissuto la guerra. Tutti i loro discorsi son preceduti da frasi del tipo:” questo successe prima della guerra” oppure: “ questo è successo dopo la guerra”. Per noi sarà lo stesso.
La nostra patria sta subendo perdite pari ad una guerra combattuta con i mezzi classici, ma stavolta il nemico è invisibile, subdolo, ci colpisce negli affetti e si nutre di noi.
Vi ricordate il meraviglioso lungometraggio della Disney: “ la spada nella roccia”? Vi ricordate il duello tra Merlino e Maga Magò? Lei si tramutò in enorme drago, lui per batterla in un minuscolo virus che la fece diventare a pallini e la vinse.
Ebbene siamo così. Grandi draghi colpiti da una cosina odiosa.
Ma passiamo al nostro almanacco tanto caro, pescherò negli angolini passati ma spero di farvi apparire un sorriso sul volto:
Come oggi nel 1874 nasceva in Piemonte colui che per me è stato il più grande statista, filosofo, economista che l’Italia contemporanea abbia mai avuto: Luigi Einaudi!
Egli fu il secondo presidente della neo nata repubblica dopo De Nicola, fu il primo eletto, e fu esponente di spicco dell’idea Liberale e federalista che già circolava in Italia ed in Europa nel 1948.
Di seguito mi permetto di citare alcuni passaggi del suo pensiero a cui son molto affezionato:
“ Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi. (da Dogliani, Dedica all’impresa dei Fratelli Guerrino, 15 settembre 1960)“
Per me questa frase di autocritica nei confronti del suo ruolo di uomo di governo, di uomo burocratico nei confronti dello spirito imprenditoriale, è la sintesi di un pensiero elevato e lungimirante, ma come spesso accade, non demagogico e quindi non popolare e pertanto dopo il suo tramonto, solo capace di essere mal interpretato e distrutto.
Pensate che la ricchezza della nostra patria si manifesta con la genialità e la capacità imprenditoriale ed economica dei suoi abitanti, ma in questi cinquanta anni di politiche parassitiche e demagogiche i nostri politicanti appoggiati dai pennivendoli in malafede e dai detentori della cultura autoreferenziale, son andati a distruggere, è come se gli arabi autodistruggessero i loro pozzi di petrolio, o i sud africani le miniere d’oro. Noi siam stati così miopi, ottusi che siam andati a distruggere il nostro patrimonio con leggi sempre più assurde, balzelli opprimenti, giustizia civile inadeguata, burocrazie bizantine, infrastrutture illogiche e via dicendo; tutto alla luce di un populismo gretto e di un sistema clientelare elefantiaco ma foriero di voti, e voi sapete tutti che la democrazia, si basa sul numero dei voti e quindi il gioco è servito, ed oggi che come non mai abbiamo bisogno di aziende che producano quello che la Patria ferita richiede, dobbiamo chiedere all’estero! Perché le aziende non ci son più. Pazzesco eravamo al Quinta potenza industriale del mondo ed abbiamo svenduto il nostro patrimonio per una manciata di voti. Che pena!
Perdonate ma ogni tanto il mio sentimento liberale fa capolino sull’angolino.
Saltiamo a piè pari oltre il fosso della filosofia politica e ritorniamo alla consuetudine:
Lo stesso giorno in cui nacque Luigi Einaudi, in Ungheria nasceva un altro prodigioso bambino, Henry Weitsz. Chi????
Direte voi, ma è il grandissimo illusionista Hudinì, che oggi è il prestigiatore per antonomasia.
Lui mai si definì “ mago “ ma sempre illusionista, pensate che fu uno strenuo combattente contro le frodi di sedicenti medium e parapsicologi, che lui da esperto smascherava con abilità, tanto che quando morì nel 1929 per una peritonite, corse voce che in realtà egli fosse stato avvelenato dagli spiritisti per i troppi guai che a loro causava.
Purtroppo egli morì per una banale appendicite perforata, oggi facile da risolvere ma al tempo no. Pare che tale problema si stato causato da un pugno che ricevette da un pugile dilettante mentre riceveva fan nel suo camerino.
La cosa che potrebbe apparire bizzarra, in realtà non lo era, infatti il noto illusionista era solito far testare agli ammiratori la durezza dei suoi muscoli addominali, ma quella volta il colpo fu tremendo e pare lui non fosse pronto a riceverlo.
La cosa che mi incuriosisce è che la sua morte avvenne il 31 Ottobre, la notte di Halloween, una delle notti più misteriose dell’anno.
Come oggi nel 1944 a Roma si compì l’eccidio delle “ Fosse Ardeatine “ un episodio che dovrebbe essere monito e non bandiera per nessun idealismo morente.
Il 24 marzo del 2015 un aereo di linea di una compagnia tedesca, la Geramanwings in volo tra Barcellona e Dusseldorf, si schiantò sulle alpi francesi per volontà del copilota che aveva deciso di suicidarsi.
Maledetto pazzo si uccise ma porto negli inferi anche il resto degli occupanti del veivolo, ben 149 persone che delle questioni personali di questo pazzo non avevano nulla a che fare.
E pensare che i tedeschi sbandierano al mondo di quanto sono precisi e organizzati e non si sono accorti che han messo un pazzo a comandare un aereo di linea?
Non dico altro.
Vi saluto e con gioia vi esorto a scrivermi
CS